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Viviamo nell'epoca dello stallo del desiderio: una pubblicità pervasiva e perentoria propaga capillarmente immagini seducenti e affascinanti che dovrebbero suscitare e stuzzicare il desiderio e invece lo minacciano e lo annientano perchè vi vedono un semplice pretesto per la promozione di nuovi oggetti di consumo. Una figura monca del desiderio - protagonista e vittima sulla scena dominante del marketing - oscilla tra la sua negazione e il suo fallimento. Filosofia e psicoanalisi vedono in questa corsa verso l'appagamento immediato una deriva illusoria e pericolosa del narcisismo dei consumi che distrugge il legame sociale, accresce i disagi e le insicurezze tra individui isolati e spaesati e moltiplica l'aggressività.